Niente scuse

Ormai lo sappiamo tutti, perché ce lo dicono da tempo e con fermezza ricerche ed esperienze da ogni parte del mondo: i bambini hanno bisogno di stare fuori.
Non è un optional, è questione di vita, di crescita, persino di apprendimento.
Certo, ci sono fuori e fuori: perché ci sono spazi naturali importanti, di cui però non tutti dispongono, ma più di frequente ci sono spazi normali, più o meno verdi, che hanno la forma di parchi, di giardini e ancora più spesso di semplici cortili.
Qualunque sia lo spazio che c’è fuori dalle nostre porte, fuori c’è un’opportunità. Di stare all’aperto invece che al chiuso, ma anche di dare una spolverata ad una didattica che sta tutta in quattro mura per scoprirne una che si nutre del mondo che quelle mura circonda.
Il cambiamento può essere radicale, nel senso che può incidere alla radice del nostro modo di educare e di fare scuola: perché se non usciamo ripercorrendo le logiche del dentro, fuori si può sperimentare un altro modo di accogliere le domande che emergono dal campo, si può giocare un’altra relazione in cui adulto e bambino stanno uno accanto all’altro, entrambi animati da curiosità autentica per l’esistente che ci viene incontro, entrambi disponibili alla ricerca.
Niente scuse, fuori c’è una scuola bellissima, una scuola che non possiamo non attraversare. Perché al rientro, anche il dentro ne sarà modificato, vestito di aria nuova. Qualunque sia lo spazio, fuori è una possibilità da sperimentare.
Ghiaia
MG