L’ultimo bambino nei boschi. Salvare i nostri figli dal disturbo da deficit di natura

Quando Last Child in the Woods uscì per la prima volta negli Stati Uniti nel 2005, rappresentò a tutti gli effetti l’inizio di un nuovo risveglio collettivo in merito alle responsabilità degli adulti nei confronti delle possibilità di incontro con il mondo naturale offerte o negate alle nuove generazioni.

 

Questa nuova edizione, che corrisponde all’edizione originale integrata e aggiornata pubblicata dieci anni dopo la prima, arriva dopo una lunga assenza del volume nel nostro paese. In questa versione, il testo si arricchisce di ulteriori ricerche, condivise tra gli altri da alcuni e alcune dei principali studiosi, sul tema della relazione tra bambine e bambini e natura, da molte prospettive disciplinari e con numerosi impatti. Inoltre, questa edizione si conclude con suggestioni e inviti all’azione rivolti a ogni soggetto che a vario titolo può impegnarsi per favorire una riconnessione con la natura da parte delle e dei più giovani.

 

Per quanto sia trascorso molto tempo dalla prima pubblicazione, infatti, quella assenza di connessione permane come un problema non risolto e, conseguentemente, come una responsabilità ineludibile, forse più ancora di vent’anni fa. L’ultimo bambino nei boschi, ugualmente, si conferma come una possibilità di accostare in sintesi molte informazioni, prospettive, orientamenti che possono sostenere l’impegno verso un cambiamento, rafforzando le convinzioni di chi sta già operando in questa direzione, offrendo strumenti a chi sta decidendo di cominciare, e facendo sentire agli uni e agli altri l’importanza di essere parte di un movimento inarrestabile interessato al presente e al futuro delle giovani generazioni e del pianeta stesso.

 

Dall’introduzione di Monica Guerra a

Louv R. (2015), L’ultimo bambino nei boschi. Salvare i nostri figli dal disturbo da deficit di natura, Junior, Reggio Emilia, 2025.