L’apprendimento attraverso materiali destrutturati

In un mondo nel quale noi stiamo preparando la nostra generazione più giovane a professioni ancore ignote, è imperativo saper alimentare la curiosità dei bambini e il loro naturale appetito per l’apprendimento. Questo amore per l’imparare, insieme alle abilità di comunicazione, alle capacità di problem solving, e di auto regolazione, condurranno ad un successo duraturo nella vita, in assenza di problematiche professionali. Qualcuno sostiene che l’apprendimento di queste abilità accadrà solamente dietro a un banco in una tipica classe, ma una ricerca condotta dalla “Dimensions Educational Research Foundation” dice che bambini che trascorrono il loro tempo in classi all’aperto che siano accompagnate da un buon progetto, sviluppano le proprie abilità attraverso tutti i campi di apprendimento. (Miller 2007).

Questa scoperta è basata su una decennale ricerca della Fondazione in classi all’aperto in tutta la nazione. Aggiunge anche con crescente evidenza la prova che, per i bambini piccoli, il gioco è apprendimento, e spazi all’aperto con un’attenta progettazione offrono contesti potenti per la crescita e lo sviluppo di bambini. Cosa ha una classe all’aperto di diverso da una classe tradizionale? Per prima cosa, la disponibilità di materiali naturali.

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I materiali naturali sostengono un gioco più complesso

L’architetto Simon Nicholson usò il termine “loose parts” per descrivere materiali con varie proprietà che possono essere utilizzati e manipolati in molti modi. Lui formulò una teoria secondo la quale la ricchezza di un ambiente dipende dall’opportunità con cui esso lascia spazio alle persone di interagirvi e di fare collegamenti. Gli educatori della prima infanzia hanno riconosciuto questa verità e hanno documentato gli infiniti apprendimenti che possono accadere quando i bambini sono lasciati liberi di inventare, creare, esplorare, e ordinare materiali non strutturati.

Senza specifiche indicazioni e solamente attraverso l’immaginazione di un bambino, un assortimento di conchiglie può diventare una raccolta per fare seriazioni, un set di contenitori per trasportare sabbia, o ancora trasformarsi in semplici piattini per il tè. Anche Joan Almon, primo direttore di Alliance for Childhood, ci illustra la teoria per cui i materiali che noi offriamo ai bambini dovrebbero essere liberi, suggerendo che un giocattolo è veramente buono solamente se è fatto del 10% di giocattolo e del 90% di bambino (cit. in Linn 2008).

Quando i bambini sono incoraggiati usare materiali non strutturati e a mettere in pratica le loro proprie idee, sono portati a apprendere e non solo a fare domande, ma anche a scoprire loro stessi le proprie risposte, creando nuove connessioni. Al gioco con materiali destrutturati corrisponde sempre lo sviluppo delle loro competenze (Daly e Beloglovsky 2015), in quanto offre opportunità di pensiero divergente e creativo nella soluzione di problemi.

Il mondo naturale in tutta la sua semplicità e complessità permette ai bambini l’accesso ad un gioco ricco e affascinante e all’apprendimento attraverso l’esperienza. La natura produce organicamente una varietà di materiali che mostrano pattern e sequenze non facilmente replicabili nei materiali artificiali. Consideriamo ad esempio l’intricata sequenza in una pigna o la spirale di una felce che si spiega. Notiamo la diversità e la texture della corteccia di un albero e la possibilità che offre di essere una casa per gli insetti. Queste relazioni possono essere scoperte, possono essere esaminate e possono essere comprese nella pratica: il modo in cui i bambini imparano meglio. Con il più alto livello di complessità e varietà, la natura offre materiali che sostengono giochi che durano più a lungo e sono più complessi (Bianco e Stoecklin 2014).

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Un ambiente naturale per i materiali destrutturati

Tuttavia per molti dei nostri bambini, specialmente per quelli che hanno poca esperienza di attività all’aperto, è probabile che un ambiente naturale selvatico e intatto sembri a prima vista sconvolgente. Un ambiente naturale più organizzato ed accessibile può invece permettere loro di sentirsi più sicuri mentre usano materiali naturali per capire il mondo. E poi affrontarlo! Peraltro aree completamente selvatiche non sono facilmente disponibili nei luoghi dove la maggior parte dei bambini trascorre l proprie giornate. Creando però spazi gioco all’aperto ricchi di natura dove i bambini possano accedere quotidianamente, si possono contemporaneamente trasformare i loro comportamenti e i loro atteggiamenti sul mondo naturale.

La ricerca della “Dimensions Educational Research Foundation” ha esaminato le caratteristiche ottimali presenti in un spazio all’aperto che sostenga lo sviluppo nella prima infanzia. I risultati indicano che il mondo naturale è un setting unico e potente per imparare. Abbiamo riscontrato che i bambini si relazionano tra di loro in modo regolare e si sviluppano in maniera globale quando lo spazio è:

  1. chiaramente delineato per sostenere abilità multiple, livelli e interessi diversi;
  2. organizzato in modo tale che sia leggibile per i bambini;
  3. dotato di materiali naturali e strumenti per esplorarli;
  4. accompagnato da adulti che sostengono e accompagnano le sperimentazioni.

Attraverso l’osservazione diretta di bambini al lavoro in classi all’aperto, è stato documentato lo sviluppo e il miglioramento delle competenze in scienza, matematica, lingua ed alfabetizzazione, musica e movimento, arte, abilità visuo-spaziali e sociali. Questa ricerca è stata condotta in classi in natura in diverse località del paese, rappresentando ambienti, popolazioni, e dati demografici diversi, con risultati notevolmente simili. Due dei temi chiave che sono emersi col tempo da questa ricerca hanno incluso l’importanza di spazi ricchi di elementi naturali, ben organizzati, connessi al valore dei materiali naturali.

In uno studio condotto sulle classi all’aperto (2014), il Dott. Samuel Dennis ha sottolineato come i bambini nelle ‘classi outdoor’ sono sostenuti nei loro giochi sia attraverso l’ambiente naturale che quello strutturato. Lui afferma che” La natura provvede in maniera molto più consistente a creare scenari di gioco e opportunità di attività libere di quanto non accada in ambienti con set di attrezzature fisse situate in grandi aree poste in sicurezza”. Dennis conclude che, “i bambini, in un setting naturale, sono portati ad essere più rilassati, focalizzati, occupati, cooperativi, creativi, affettuosi e felici se confrontati a bambini che stanno in classi al chiuso o in ambienti di gioco tradizionali. Nella prima infanzia ambienti basati su un approccio naturale garantiscono ai bambini opportunità per sperimentare il cambio delle stagioni ed osservare i cicli di vita di piante, animali, ed insetti, offrendo nello stesso tempo materiali naturali per l’esplorazione e il gioco”.

Accrescere l’interesse nell’ambiente e nei materiali usati dai bambini nelle classi all’aperto, è utile per pensare al modo in cui il gioco dei bambini viene influenzato dalle proprietà di naturali di questi materiali. Le proprietà dei materiali vengono assegnate all’interno della loro interazione con il contesto. Per esempio, “Se una pietra ha una superficie liscia e piatta permette ad una persona di sedersi; se un albero è ramificato bene, offre l’opportunità di scalarlo” (Lester e Maudsley, 2007, p. 27). In pratica, le qualità di un oggetto che ci permettono di interagire con esso, permettono ai bambini di rendere compatibile la proprietà del materiale con i loro comportamenti (Bohling, Saarela, e Miller 2010).

Legnetti

Lo sviluppo delle abilità materiali naturali destrutturati e l’appoggio dell’insegnante

La ricerca della “Dimensions Educational Research Foundation” suggerisce che la combinazione di una progettazione intenzionale degli spazi e un’ampia disponibilità di materiali naturali permette ai bambini di dimostrare la loro conoscenza del mondo in un modo unico. Nei nostri studi, abbiamo trovato che consentire l’accesso ai bambini ad una grande quantità di materiali naturali diversi lascia spazio allo sviluppo di una vasta gamma di abilità. I bambini usano liberamente molti materiali non strutturati nelle classi all’aperto. Questo favorisce il problem solving, l’immaginazione e la creatività in modi che non accadrebbero probabilmente in uno spazio di gioco tradizionale o all’interno, inoltre si verifica la presenza di un sofisticato pensiero critico nel momento in cui i bambini selezionano intenzionalmente i materiali naturali che gli servono per organizzare i loro giochi immaginari. Quanto sarebbero stati diversi i loro giochi se non avessero avuto questi materiali o, per esempio, se gli insegnanti avessero predisposto per loro giochi precostruiti, così da non dover essere coinvolti in questo tipo di pensiero intellettuale e immaginativo?

Nelle classi all’aperto, il gioco fuori non è più il tempo in cui il personale si fa da parte, distaccato dall’azione, con una supervisione a distanza, ma semmai diviene, attraverso il curriculum, uno spazio intenzionale per l’insegnamento e l’apprendimento, così come è stato documentato per altri spazi (Thompson & Thompson 2007).

In classi all’aperto ben progettate, i bambini hanno il potere di trasformare semplici oggetti in oggetti complessi destinati ad una varietà di usi. Perché questo pensiero simbolico (o rappresentazione creativa) è così importante? Hirsh-Pasek e Golinkoff (2003) credono sia cruciale perché i bambini hanno bisogno di sviluppare l’abilità di pensare oltre gli oggetti che sono concretamente di fronte a loro imparando a combinare le idee nuove in modi creativi. “Trattare gli oggetti pensando che siano qualcosa di altro, è l’inizio di questa importante abilità, ed essere in grado di usare simbolicamente gli oggetti, rappresentandosi qualche cosa d’altro rispetto a quello che realmente sono, è collegato all’evoluzione del linguaggio nei bambini” (p. 209). Due ricercatori, Talbot e Frost, hanno suggerito anche che “quando un oggetto o l’ambiente è aperto a molte interpretazioni ed usi, i bambini “hanno il potere di dire ciò che è e cosa si può fare” anzichè ricevere a priori una corretta modalità “precostruita” di vedere un qualche cosa (cit. in Hohmann & Weikart; Weikart, 1995, p. 111).

Dana Miller (2007) riassume ciò che la ricerca della “Dimensions Educational Research Foundation” dice sul valore dei materiali naturali, in questo modo:

La nostra ricerca presenta l’irresistibile evidenza che offrendo ai bambini materiali naturali non strutturati, si stimolano l’immaginazione, la creatività, e il pensiero simbolico (astratto). Quando i bambini lavorano con materiali destrutturati si ritrovano a decidere quello che quei materiali diverranno, esplorando modi interessanti di manipolarli, e il modo in cui il loro uso può cambiare nello scenario di un gioco simbolico. I bambini cercano il materiale o l’oggetto adatto a rappresentare qualche cosa nelle loro menti, ed attraverso l’uso e le funzioni che loro assegnano a quei materiali, mostrano la loro genialità.

Poiché vogliamo educare i nostri bambini preparandoli ad un futuro ignoto, possiamo sentirci fiduciosi nel sostenerli quotidianamente in classi all’aperto organizzate e ricche di materiali destrutturati, con accanto adulti curiosi e premurosi, pronti ad imparare a lungo con loro.

 

Per approfondimenti sulla ricerca  di “Dimensions Educational Research Foundation”: www.natureexplore.org.

Tradotto liberamente da CO da: http://www.communityplaythings.com/resources/articles/2015/the-learning-in-loose-parts