I diritti delle bambine e dei bambini al mondo

Alla nascita di questa pagina, 10 anni fa, questi erano i nostri “diritti delle bambine e dei bambini al mondo”. E lo sono ancora.
 
Il diritto a uscire
Perché per imparare ad abitare il mondo è necessario conoscerlo. E perché la conoscenza si genera stando in relazione con le cose del mondo. Senza uscire, questa conoscenza resta solo mediata e quindi astratta, distante.
Il diritto a camminare
Perché nel cammino, passo dopo passo, si educa lo sguardo, si assapora l’aria, si riconoscono le strade, si sperimenta l’appartenenza. E perché camminare permette di scegliere il ritmo migliore per ciascuno.
Il diritto a esplorare
Perché il mondo è pieno di cose nuove e strane e esplorando si prende dimestichezza con ciò che non si conosce, con ciò che è diverso. E perché per scoprire occorre poter cercare, farsi domande, permettere a ciò che si incontra di provocare pensieri senza dover subito avere tutte le risposte.
Il diritto a rischiare (e sbagliare)
Perché il mondo è grande e misterioso, ma è anche bello e connesso alla nostra vita, ed evitarne i rischi non aiuta ad incontrarlo in profondità. E perché per conoscere bisogna cercare e la ricerca si fare per prove ed errori, e il mondo invita alla ricerca.
Il diritto a stare nel verde
Perché l’uomo è natura, fatto della stessa terra e dello stesso respiro, e con la natura deve stare in dialogo. E le bambine e i bambini ancora di più, perché solo mettendoci le mani si può davvero conoscere il mondo, senza preoccuparsi di restare puliti.
Il diritto a essere amici
Perché il mondo ha bisogno di amici, per poter fiorire. E perché noi abbiamo bisogno di tornare a rispettare questo nostro Pianeta per permettere alle generazioni presenti e future di vivere con equità e dignità. Se le bambine e i bambini saranno suoi amici, il mondo lo sarà per loro.
 
MG