Giochi rischiosi: un diritto dell’infanzia “a rischio”

“Stai attento”, “Non così veloce”, “Scendi giù”: più di un genitore (o di un insegnante) può dire di aver più volte gridato queste parole!

È tipico che i bambini reagiscano a queste parole con delusione, visto che il loro divertimento viene interrotto, con preoccupazione, poiché si sentono sono meno capaci di quello che pensavano, o con confusione, non comprendendo ciò per cui il genitore li sta avvertendo. Questo approccio contrario ad ogni rischio è parte di una tendenza della società odierna, dove i bambini che stanno compiendo azioni rischiose, compiono un atto inequivocabilmente negativo.

Fino a non molto tempo fa il suono di bambini che giocavano all’aperto era una consuetudine nelle strade residenziali. Ora, i bambini sulle strade sono una specie in via d’estinzione. La “sovra-protezione” è divenuta la norma e il rischio è sempre considerato sinonimo di pericolo.
Dopo aver trascorso molti anni studiando le statistiche sugli incidenti che vedono coinvolti bambini e le ricerche sulla prevenzione di danni, mi è chiaro che stiamo mettendo limitazioni eccessive al gioco dei bambini, nonostante la possibilità di danni seri sia rara. Per esempio, una recente ricerca, ha mostrato che i bambini che nei dieci anni precedenti hanno avuto la possibilità di giocare fuori per tre ore al giorno, è meno probabile che debbano ricorrere a trattamenti medici (e nel caso anche minori) in seguito a incidenti.

Molte iniziative di prevenzione dei danni sono guidate dalla paura e dalla preoccupazione, piuttosto che dalle evidenze che le ricerche forniscono e da decisioni centrate sulle reali esigenze dei bambini. Nell’ambito di limitazioni ragionevoli, i bambini hanno bisogno della libertà giocare, di fare liberamente delle scelte, incluse quelle di correre dei rischi.
Il mio punto di vista come quello di altri si concentra sull’importanza, per la salute dei bambini e per il loro sviluppo, di prendersi dei rischi nelle opportunità di gioco, promuovendo così la sicurezza di sé, lo sviluppo sociale, l’attività fisica e l’elasticità. Il gioco rischioso li aiuta ad apprendere le cose del mondo e come funzionano, gli insegna a conoscersi, a conoscere i propri limiti, e come tenersi al sicuro. Quando noi tentiamo di limitare il gioco rischioso dei bambini, rubiamo loro queste opportunità fondamentali e, ironicamente, alimentiamo invece il rischio di trovarsi in futuro in situazioni in cui saranno meno al sicuro. Questo perché i bambini apprendono le abilità di gestione del rischio solo attraverso l’esplorazione del rischio nel gioco, applicandole poi ad altre situazioni. Se invece hanno accanto un adulto che si occupa di tutta la gestione di ogni rischio per conto loro, non impareranno mai come farlo autonomamente.

Tenere i bambini davvero al sicuro vuole dire permettere loro di correre qualche rischio. Durante il corso degli anni, i nostri sforzi di tenere a freno le possibilità di rischiare hanno dato luogo a spazi di gioco per i bambini che sono sempre più uniformi, standardizzati e noiosi. La possibilità di avere accesso a spazi e materiali naturali sono stati ridotti, mentre attrezzature di gioco in plastica o metallo che incontrano gli standard di sicurezza ma hanno un valore di gioco limitato sono onnipresenti. Gli standard di sicurezza si rifanno ad un approccio ingegneristico che va bene più a chi fabbrica o si occupa di complesse questioni di ingegneria che non al gioco dei bambini. Questi standard sono facoltativi, tuttavia sono stati applicati estesamente ed indiscutibilmente come un modo di limitare le responsabilità. Questo nonostante il fatto che le ricerche su quali vantaggi di sicurezza diano questi standard siano controverse.

Uno studio ha esaminato le percentuali di danni seri incorsi in molti spazi gioco, rilevando che sono così rari che, anche una modifica negli standard di sicurezza non mostra variazioni significative. In contrasto, un’altra ricerca suggerisce invece che, quando un’attrezzatura diviene troppo noiosa, i bambini la usano in modi che risultano ancora più pericolosi, proprio per mantenere alto il livello di sfida.
L’adozione molto estesa di standard di sicurezza e la paura della responsabilità, ha contribuito a scoraggiare l’uso della natura e dei materiali naturali negli spazi di gioco dei bambini, nonostante il fatto che essi offrano opportunità di gioco più ricche e siano lo spazio ideale per il gioco avventuroso dei bambini. Senza contare che le ricerche mostrano come l’esposizione all’ambiente naturale porti ai bambini, e agli adulti che si occupano di loro, una moltitudine di altri benefici , incluso il miglioramento della salute mentale, la promozione dell’attività fisica così come molti altri fattori di benessere.

Un incoraggiamento ci viene dal fatto che lo status quo sta risvegliando l’attenzione dei media e ha condotto a sforzi a compensazione di questo squilibrio. Un esempio viene dalla Position Statement on Active Outdoor Play del Canada sul gioco all’aperto e attivo, lanciata da un gruppo di organizzazioni e accademici che include una breve raccolta delle ricerche che, da settori attinenti, sostengono le raccomandazioni su tali azioni, e che già si è dimostrato influente nello modificare le politiche. Difende un approccio nuovo di prevenzione dei danni che cerca di tenere i bambini sicuri come necessario, piuttosto che il più sicuri possibile.

Un esempio di questo approccio, è il “processo di accertamento di benefici dei rischi” sviluppato dal UK Play Safety Forum, che permette approccio più bilanciato e centrato sulle esigenze di bambini degli spazi e delle attività di gioco. Il processo di accertamento dei beneficio o dei rischi potrebbe sostituire o completare gli standard di sicurezza delle attrezzature e faciliterebbe l’inclusione della natura e dei materiali naturali negli spazi gioco dei bambini. Un ostacolo notevole al gioco dei bambini sono le paure e le preoccupazioni dei genitori e di chi si occupa dei bambini.

“Abbiamo cercato di creare uno strumento facile da usare che potrebbe essere diffuso estesamente per aiutare genitori e le comunità ad avviare le necessarie discussioni per cambiare direzione. “

Per aiutarli ad acquisire fiducia e le competenze necessarie per permettere ai bambini di giocare fuori, il mio laboratorio ha creato uno strumento on-line, l’OutsidePlay.ca. Questo strumento conduce gli utenti attraverso una serie di compiti progettuali per aiutarli a riflettere sui propri atteggiamenti e paure e fornisce idee per sviluppare un piano personalizzato per modificare il proprio approccio. Stiamo oggi sperimentando una riduzione senza precedenti del gioco all’aperto e rischioso dei bambini, che già sta avendo un impatto sulla loro salute e sul loro sviluppo. È importante che tutti i bambini abbiano l’opportunità di sperimentare quelle lezioni di vita e quelle competenze che sono così importanti per plasmare il loro futuro, aiutandoli sopratutto a sviluppare una prospettiva del mondo come un luogo di possibilità, piuttosto che di pericoli.

Per approfondire
Traduzione e adattamento CO