Stefano Mancuso e François Hallé sembrano fare a gara nella narrazione affascinante del mondo vegetale. Lo scienziato italiano che ha fatto innamorare tutti della botanica pubblica “L’incredibile viaggio delle piante”, edito da Editori Laterza, mentre Hallé, lo scienziato francese che sorvolò l’Amazzonia con la zattera delle cime, propone “Atlas de botanique poétique” per i tipi di Arthaud, nel quale racconta le piante bizzarre.
Entrambi sono libri eleganti, rilegati con dorso in tela a vista, quasi del medesimo formato, adatti a stare vicini in biblioteca, se anche il libro di Hallé verrà tradotto e pubblicato in Italia.
Entrambi sono libri da gualcire a forza di rileggerli per trarne conoscenza e voglia di studiare con la stessa lente, insieme ai bambini, anche le piante vicinissime a noi.
Le storie di Stefano Mancuso si leggono come fiabe e come fiabe si possono condividere, una per sera, scoprendo con occhi nuovi frutti (e semi) che sfuggono alla nostra attenzione perché consueti, come il cocco. Oppure sperimentando empatia per il destino di alberi destinati a scomparire per troppa solitudine o per l’estinzione di animali come il Dodo, ricordato solo perché presente in Alice nel paese delle meraviglie.
Finché ci saranno narratori appassionati come Mancuso e Hallé, potremo continuare a sognare un mondo verde e ricco di storie e avremo voglia di batterci, perché sia ancora realtà.
EB