Cosa può raccontare la convivenza quotidiana con una comune chiocciola dei boschi? Cosa può insegnare la sua osservazione continuativa?
“Il rumore di una chiocciola che mangia” è un delizioso libriccino del 2010, finalmente tradotto in italiano nel 2018 per le edizioni Marsilio dopo aver fatto il giro del mondo, in cui Elisabeth Tova Bailey racconta «una storia piccola su una creatura ancora più piccola».
È una storia intima, che accompagna la lunga malattia della Bailey, ma non è una storia triste, anzi: piena di speranza, di attaccamento alla vita, di pensieri via via più lucidi e aperti al mondo oltre sé, permette di condividere un punto di vista particolarissimo, che nella sua lentezza e distensione invita a rallentare e ad osservare, godendo di ogni momento e di ogni incontro. Ma è anche un testo a suo modo – un originalissimo modo – scientifico, imbevuto di pensiero biofilico e ricchissimo di informazioni intorno al mondo delle chiocciole.
Mentre intreccia scienza e letteratura, svelandoci via via i segreti di un incontro che diventa un’amicizia, l’autrice di questo piccolo caso letterario ci ricorda la necessità di rispettare tutte le altre creature, a prescindere dalle loro dimensioni.
Un piccolo libro dedicato alla biofilia, che fa bene al cuore e al pianeta.
MG