In mezzo all’inverno, magari tra una cioccolata e una passeggiata, perché non goderci insieme, grandi e piccoli, un classico? Tom ha dieci anni, una voglia travolgente di vivere avventure da pirata, una zia a cui fa prendere un colpo un giorno sì e l’altro pure, una capacità innata di mentire in qualsiasi momento…
Le avventure di Tom Sawyer, scritto nel 1876 da Mark Twain, racconta un’infanzia in riva al Mississippi fatta di corse, bande, punizioni che non frenano il desiderio di scoprire, giocare, inventare. È certo un libro in cui natura fa rima con avventura: provate a leggere l’inizio del capitolo 14. Tom con due amici (anzi due altri pirati!) è appena scappato di casa, con una zattera i tre hanno raggiunto la mitica isola di Jackson e dopo la notte all’aperto, Tom si sveglia. È un risveglio di occhi, mani e orecchie: dalla nebbia mattutina che lentamente fa affiorare i colori, ai canti di ghiandaie e uccelli-gatto c’è un microcosmo vivente che Tom contempla rapito. Immaginate uno zoom cinematografico ed ecco: una formica ostinata che trasporta un ragno morto grande cinque volte lei, un bruco che, sollevandosi di tanto in tanto per sentire che aria tira, risale la gamba del ragazzino, una coccinella credulona, uno scarabeo stercorario con la sua pallina. Tom con gli insetti, con le piante, con gli uccelli ci parla, convinto che tutto il mondo che lo circonda capisca e senta e viva come lui.
Così vi auguriamo di fare come Tom e i suoi amici: perdetevi per un po’ di tempo, guardate da vicino una radice, una foglia, un bruco, ascoltate, osservate…se poi, come succede nel libro, la zattera viene portata via dalla corrente, invece di preoccuparvi andate a fare un bel bagno!
P.S.: Vi consigliamo un’edizione integrale, non riduzioni o rifacimenti. La più recente pubblicata ad esempio è del 2018, curata dalla casa editrice Gribaudo, con una doppia copertina che diventa il gioco dell’isola di Jackson.
MM