Premio BeN – vincitori dell’edizione 2023

Sezione SCUOLA DELL’INFANZIA

Progetto educativo SOTTO AL TIGLIO, scuola dell’infanzia G.Rodari di Castel San Pietro Terme (BO),

Daniela Bigiani e Elisa Solaroli

 

Quale realtà educativa si è candidata al premio?
La sezione A della scuola dell’infanzia statale di Castel san Pietro Terme di Bologna.

 

Con quale progetto? Quanti bambini hanno preso parte all’esperienza? Di quale fascia di età?
Il progetto “Sotto al tiglio” nasce dal desiderio dei ventuno bambini di 3 e 4 anni della sezione A della scuola dell’Infanzia Rodari di “uscire fuori” dalle porte della sezione per incontrare la natura e diventarne parte integrante. L’incontro è stato letteralmente un “trovarsi di fronte a…” un maestoso pioppo e un accogliente Tiglio. Il pioppo ci ha sempre accolto nelle nostre esplorazioni al parco Lungo Sillaro, stare seduti sotto il tiglio per esplorare o per leggere libri durate l’anno scolastico è diventato invece il nostro “angolo del cuore” nel giardino della scuola.
Pian piano l’albero, grazie a vari rilanci per approfondire la conoscenza delle sue parti e funzioni, è diventato un amico. Il tiglio del nostro giardino e il pioppo non sono “piccole cose”, non passano inosservati ma, nonostante la loro maestosità e bellezza a volte non vengono “guardati”, ma solo “visti”.
A maggio la natura ci sorprende con un evento che cambia profondamente il parco che ci ha accolto nelle nostre esplorazioni. Il fiume è uscito dai suoi argini e ha abbattuto gli alberi, innalzando vere e proprie barricate di detriti naturali intorno ai tronchi e creando spiagge di argilla dove prima c’era l’erba. L’ultima esplorazione è stata quindi molto significativa sia per i bambini sia per noi docenti. Le parole dei bambini hanno saputo raccontare e descrivere molto bene l’ambiente intorno a noi e le nostre forti e potenti emozioni. Un bambino ha iniziato spontaneamente a liberare un piccolo albero da detriti e rami; questo gesto di cura è stato quindi sostenuto e imitato da adulti e compagni che in breve tempo sono riusciti a liberarlo completamente.
Un pomeriggio di fine giugno abbiamo proposto alle famiglie di pulire tutti insieme il tronco di un albero dai detriti, un noce dove noi insegnanti abbiamo appoggiato tra i suoi rami ghirlande di bambini che si tengono per mano, creata grazie alla collaborazione tra la scuola e le famiglie.
Un momento dove ciascuno ha percepito se stesso come parte integrante della natura!

 

Quali ritieni siano stati i punti di forza del progetto?
È stato un viaggio di conoscenza ed emozioni condiviso, un percorso dove i bambini e gli adulti educanti hanno cercato di “ascoltarsi” a vicenda, cogliendo le possibilità che la natura ci regala. Noi, come docenti, abbiamo cercato di osservare con attenzione le opportunità che la natura e i bambini ci hanno mostrato, per offrire rilanci autentici e rispettosi del sé, del noi e degli esseri viventi. Abbiamo inoltre accolto l’inaspettato, l’imprevisto: l’alluvione. Grazie allo sguardo dei bambini abbiamo visto la possibilità della rinascita, la bellezza che si nascondeva dietro a fango e detriti. Legni colorati, radici sinuose e tondeggianti, tronchi dove arrampicarsi hanno coinvolto tutti i loro sensi. L’incontro dei bambini con l’albero ha consolidato rispetto e protezione verso gli altri esseri viventi, il desiderio di liberarlo dai detriti ne è stata la chiara dimostrazione. Proporre momenti di osservazione, attenzione, rispetto verso il mondo naturale ha permesso di consolidare il senso di empatia verso l’albero, favorendo così immedesimazione, riflessione e “prendersi cura”.

 

Quali ritieni siano stati i limiti del progetto?
Per raggiungere il parco Lungo Sillaro, che è distante dalla nostra scuola, abbiamo deciso di utilizzare l’autobus di linea. All’inizio i genitori e le colleghe erano titubanti, la sezione è eterogenea formata in maggioranza da bambini di tre anni (13 anni di 3anni e 8 di 4 anni). Inoltre al nostro ritorno, i bambini erano da svestire e molte volte da cambiare nonostante avessero indossato abbigliamento adeguato all’esplorazione (pantaloni e giubbotto anti-acqua e stivali).
Ma il tempo ha trasformato i dubbi in sicurezze. Gli adulti si sono resi conto che i bambini erano in grado di affrontare queste nuove esperienze. Il viaggio in autobus era per molti una delle parti più avventurose dell’esperienza e pian piano diventavano sempre più competenti nel vestirsi e svestirsi.