“La locomotiva di Momo” Nido e scuola dell’infanzia, Milano – Primo premio progetto educativo Sezione Scuole 2018
“Grazie a tutti i bambini, che hanno creato tutta questa magia, fatta dal loro entusiasmo e dall’aspettativa fiduciosa. Il dono più bello per noi è stato ammirare la vostra crescita, vedere tutte le soluzioni che avete trovato per affrontare le diverse avventure in cui siamo incappati. Complimenti per aver affrontato con coraggio la vostra prima notte fuori casa e per aver esplorato con entusiasmo il mondo attorno a voi. E grazie a tutti voi genitori, che avete permesso questa esperienza, che avete avuto fiducia nella scuola e in particolare modo in noi insegnanti. La scuola dell’infanzia non è che una piccola parte del percorso scolastico di ogni bambino, ma vi lasciamo con l’augurio di provare ad affidarvi ancora in futuro così come avete fatto con noi. Si presenteranno nuove sfide e nuovi scenari, ma è grazie a questa alleanza educativa che si crea il senso scolastico nella vita di ogni bambino e ragazzo.”
Queste le parole tratte dal diario di bordo di Sara e John, due educatori della scuola dell’infanzia e asilo nido “La locomotiva di Momo”, che ogni anno propone un’esperienza di tre giorni di uscita per i bambini iscritti all’ultimo anno della scuola dell’infanzia, che si preparano quindi ad affrontare un’importante fase passaggio. Ai bambini viene proposto un nuovo ambiente, che si compone di un casale in cui alloggiano in sacco a pelo; il resto della giornata è vissuta in esplorazione della Cascina del bosco Grosso, nelle cui passeggiate raccolgono reperti, studiano le specie di insetti ritrovate e si avventurano nella documentazione della loro esperienza con diversi dispositivi. Ad attenderli ci sono anche Liu’, Artù e Margherita, tre simpatici cani che contribuiscono a rendere questi giorni indimenticabili.
Dal diario di bordo degli insegnanti: “I bambini tracciano e documentano tutto ciò che attira la loro attenzione. In particolare notano che una pianta ha dei fiori particolari. Si tratta di una Magnolia, e incuriositi si chiedono come mai la stessa pianta presenti fiori in stadi diversi. Effettivamente la natura, che anche in questo è maestra, ci mostra come ogni fiore abbia tempi di sviluppo e crescita diversi… decidiamo di proseguire sino a che non notiamo degli alberi secchi e caduti. Dai bambini nasce l’idea di costruire una capanna. Noi insegnanti accogliamo la loro idea e incalziamo i bambini nella raccolta e nel trasporto di materiali. La bellezza della proposta è stata nell’iniziativa dei bambini, e nella loro volontà e desiderio di realizzare la struttura. Non sarebbe mai stato lo stesso se avessimo deciso noi a priori. Per questo, quando siamo partiti non abbiamo fornito un programma di ciò che avremmo fatto, ma abbiamo condiviso tra di noi le possibilità che lo spazio avrebbe offerto e cercato di preparaci il più possibile ad accogliere le iniziative dei bambini. Dunque è certamente la resilienza la qualità messa in gioco e l’apertura verso l’ignoto che garantisce l’autenticità dell’esperienza per i bambini. Solo attraverso l’ascolto si può cogliere il senso…
Durante queste giornate è sempre stato ricavato uno spazio da dedicare all’esplorazione e al gioco libero. I bambini osservano le piante e discutono.
Alice: Credo di conoscere una pianta che in autunno fa foglie gialle.
Lorenzo: Che pianta era?
Alice: Penso un salice piangente.
Lorenzo: E com’era?
Alice: Le sue foglie andavano giù con tristezza.
Tommaso D: Cavoli ragazzi! Piove!
Matteo: Macchè! Sono gli alberi che sgocciolano con il vento!”
Questa esperienza rappresenta per i bambini un rituale, un’occasione per dare loroi modo di sentirsi forti, competenti, sicuri delle proprie capacità. I bambini si ritrovano infatti a dover trascorrere del tempo lontano dai propri genitori, per alcuni per la prima volta lontano da casa, da soli ma allo stesso tempo insieme ai compagni e agli insegnanti che li hanno accompagnati e sostenuti durante il loro percorso. In questo modo si consolidano le relazioni tra pari, si intensifica la relazione. L’esperienza riesce a mostrare sotto una nuova luce la relazione bambino-insegnante; intensifica inoltre la relazione tra insegnante e insegnante Il bambino è posto di fronte ad un Setting, quello naturale, che favorisce le domande personali, rispetto dei tempi di ognuno; questo consente a ciascuno di vivere al meglio questo momento così significativo.
L.Z.