Dall’inverno alla primavera

“L’infanzia in cammino, a contatto diretto con la natura, attiva uno sguardo che partecipa al senso della meraviglia, che è capace di perdersi nell’insieme variegato di forme e colori, ma che è anche competente nel soffermarsi e cogliere quegli elementi particolari e diversi che traspaiono ed emergono dal tutto e che la Natura offre nella sua varietà e mutevolezza.” (F. Ciabotti)

Dall’inverno alla primavera è un’esperienza proposta all’interno della Scuola dell’Infanzia Ugo Bassi di Inarzo alla sezione dei bambini di 4 anni e nasce dalla volontà di fare esperienze in natura assieme ai bambini.
La vicinanza all’Oasi Lipu Palude Brabbia dà ai bambini (e alle insegnanti che decidono di accompagnarli ), la possibilità di passeggiare in un ambiente naturale selvaggio.
In qualsiasi stagione, a qualsiasi temperatura, bambini e insegnante indossano gli stivaletti e partono in direzione della palude; incontrano un torrente e, seguendolo, ripercorrono sentieri che li conducono allo stagno delle rane e ai capanni d’osservazione. Avendo avuto la possibilità di familiarizzare con questi luoghi durante l’anno precedente, l’insegnante ha ritenuto di poter osare un pò di più, permettendo loro di compiere un delicato passaggio, quello che li ha portati da esploratori a diventare osservatori “pronti a cogliere con attenzione, cura, rispetto e curiosità ciò che la palude ha da offrire. Hanno colto con i loro occhi, hanno ascoltato con le loro orecchie, annusato col naso e sentito attraverso la loro pelle, hanno usato la loro bocca per parlare e raccontare tutto questo. Un racconto che per la prima volta è arrivato in forme ricche e consapevoli; prima di ora erano troppo piccoli, ora è tempo di far evolvere il loro pensiero.”
I processi di apprendimento dei bambini sono stati così vissuti in un continuo dialogo tra dentro e fuori, dove il fuori è stato il tempo dedicato alle passeggiate, alle scoperte, alle osservazioni e alle ricerche; il dentro, una volta rientrati in sezione, è stato invece il tempo per documentare e tenere traccia delle scoperte, delle osservazioni e delle ricerche, per formulare nuovi ipotesi e condividere.
“Ed eccolo il cambiamento che ha realmente coinvolto questi bambini: hanno saputo tirare fuori un proprio essere scientifico. Sono stati biologi, matematici, linguisti, artisti mossi sempre dalla ricerca della bellezza. Hanno seguito la storia di un semino, hanno realizzato un termometro, hanno capito il significato del nome di alcuni fiori e hanno creato copie dal vero ricercando le tonalità di colore adeguato..”
Flo, l’insegnante che ha seguito questo gruppo di bambini durante questa esperienza, ha riportato come i bambini siano riusciti a contaminarsi l’un l’altro, pronti a condividere le esperienze arricchendo così le proprie conoscenze in una dimensione di interdisciplinarietà dei saperi. In questo modo il gruppo è cresciuto anche dal punto di vista relazionale, con positivi ed evidenti ripercussioni anche nella quotidianità vissuta a scuola.
L’esperienza può essere ripetuta all’interno di altri contesti scolastici: la presenza dell’oasi naturale ha senza dubbio avvalorato il percorso proposto ma ad essere preso in considerazione per approfondimenti come quelli proposti può essere lo stesso spazio esterno del giardino della scuola. Ciò che è irrinunciabile, invece, è la volontà di insegnanti ed educatori ad accompagnare i bambini nei loro percorsi di apprendimento all’aperto!

L.Z.