Alcuni frammenti dal progetto Luoghi in-di trasformazione della Scuola comunale dell’infanzia Soliani Scutellari gestita dall’Azienda Servizi Bassa reggiana, che nell’edizione 2016 ha vinto nella sezione Scuole.
L’esperienza nasce dal gruppo di lavoro della scuola dell’infanzia comunale Soliani Scutellari di Brescello insieme al coordinamento pedagogico dell’Azienda servizi Bassa Reggiana.
Coinvolge tutto il personale educativo (7) ed ausiliario della scuola (3), il coordinatore pedagogico (1), le famiglie e l’Amministrazione comunale insieme a tutti i bambini e le bambine (50).
Si candida al concorso la scuola comunale dell’infanzia Soliani Scutellari gestita dall’Azienda Servizi Bassa reggiana (ww.asbr.it)
Le motivazioni che hanno portato il gruppo di lavoro a dare vita a questa esperienza sono molteplici:
l’ interrogarsi intorno al nostro essere e fare scuola, dove non necessariamente gli apprendimenti si realizzano all’interno di un edificio identificato come tale;
la natura come esperienza educativa irrinunciabile per uno sviluppo e un benessere armonico;
il risignificare lo spazio esterno come “naturale” prolungamento di quello interno, sopperendo anche a carenze strutturali dell’edificio scolastico che risulta essere non pienamente aderente all’idea di bambina/o a cui facciamo riferimento e al valore che attribuiamo all’ambiente e agli spazi;
la vicinanza fisica ad un luogo particolare come la golena ( con il termine di golena si fa riferimento a quello spazio piano compreso tra la riva di un corso d’acqua ed il suo argine. Si tratta spesso di un’area molto ampia che può ricevere saltuariamente le acque del fiume stesso durante gli eventi alluvionali e svolgere così l’importante funzione idraulica di invaso di emergenza per diluire la piena e ridurre così il rischio idrogeologico associato. La naturale facilità con la quale la golena può essere sommersa dal proprio corso d’acqua, e quindi di ricevere gran parte del suo materiale limoso presente in sospensione, è all’origine della sua elevata fertilità. Nella golena del Po sovente è possibile trovare rami o meandri abbandonati del fiume chiamati Lanche. La vegetazione presente nella golena può contribuire notevolmente a rallentare la velocità della piena ed è un fattore di contenimento dell’azione dirompente della corrente. Tale azione viene meno nel caso in cui siano presenti coltivazioni o pioppeti industriali. Notevoli in Italia sono alcuni tratti del fiume Po tra il Piemonte, la Lombardia e l’Emilia dove le ampie strisce di terreno comprese tra gli argini del fiume sono coltivate in genere a pioppeto. (Definizione tratta da Wikipedia)
la possibilità di approfondire con uno scambio reciproco le esperienze di outdoor education sia dal punto di vista teorico/formativo che pratico attraverso ricerche bibliografiche, partecipazione ad incontri tematici,visite in Germania presso la scuola di Maintal (forest-group) e contatti con alcune realtà locali (Comitato Noè).
L’esperienza di scuola in golena è articolata su un’ uscita settimanale nella zona golenale del Po adiacente la nostra scuola.
Ore 7.30-9.00 accoglienza di bambine bambini in struttura e preparativi per l’uscita: riempire borracce, preparare zainetti, indossare tute e giacche impermeabili (in estate chiediamo di far indossare abiti leggeri ma con pantaloni e maniche lunghe , un cappellino per il sole e scarpe chiuse ai piedi, per evitare scottature solari, punture di insetti, ortiche,…) e stivaletti in gomma.
Ore 9.00 partenza a piedi per la golena
9.20-11.15 permanenza in golena, all’arrivo cerchio di saluto alla golena, merenda con frutta portata da scuola poi attività varie di ricerca, gioco, esplorazione,….
11.15 rientro in sede per il pranzo o preparativi per il pic-nic (in questo caso il rientro è posticipato alle 12.30)
L’esperienza dell’abitare la golena in modo costante e continuativo durante tutto l’anno scolastico promuove il rapporto tra bambini e natura da molteplici punti di vista:
– corporeità: importanti sollecitazioni che mettono in gioco forza, equilibrio, potenza, delicatezza, abilità, autoconsapevolezza, fatica (arrampicate su alberi, argini, terreni disomogenei, rotolamenti, salti, corse su differenti terreni e con differenti condizioni meteo, spostamenti di materiali ecc.)
– ricerca: interpretare la complessità del mondo e dei fenomeni naturali per costruire e ampliare saperi, approfondire e scambiare conoscenze, fare scoperte, formulare ipotesi e teorie sui fenomeni naturali, meteorologici e fisici
– relazioni: riteniamo che le relazioni siano alla base di qualsiasi processo educativo, se ci poniamo in osservazione ed ascolto dei bisogni e degli interessi dei bambini possiamo favorire anche all’aperto contesti relazionali che sostengano e favoriscano la reciprocità, la solidarietà, la cooperazione, la fiducia, la condivisione di idee e saperi rispettando i tempi di ciascuno e le diverse soggettività.
Crediamo inoltre che questo tipo di esperienza favorisca anche la relazione con le famiglie che vengono coinvolte nel progetto e invitate a vari momenti di partecipazione attiva per condividere l’esperienza con i bambini, con gli educatori e con altre famiglie ( giornate aperte in golena, laboratori, uscite notturne, feste,…)
– autonomia: andare in golena con cadenza settimanale richiede una organizzazione puntuale che bambini e bambine condividono rispettando turnazioni e sequenze nel prepararsi per l’uscita: indossare tuta e stivali, riempire la propria borraccia e metterla nello zainetto ricercando il proprio nome.
Lo stare in golena crediamo favorisca autonomie differenti da quella
individuale: autonomie motorie, cognitive, relazionali, emotive, …
– apprendimenti: ogni bambino/a nella relazione con i coetanei, con gli adulti e con l’ambiente è costruttore attivo del proprio sapere, interiorizza e fa proprie nuove competenze e autonomie elabora processi di apprendimento e interiorizza abilità. La ricerca , il confronto con gli altri e con i fenomeni che li circondano, intrecciati a curiosità, creatività, incertezza ed emozioni favoriscono nei bambini la motivazione ed il piacere ad apprendere.
– gioco: il gioco è lo strumento privilegiato attraverso cui bambini e bambine scoprono se stessi, gli altri e il mondo che li circonda. E’ attraverso il gioco che sviluppano e sperimentano molteplici linguaggi: narrativo, espressivo, manipolativo, creativo,… Il gioco è occasione per mettersi alla prova, superare i propri limiti, le proprie paure, sperimentare e modificare la realtà attraverso l’immaginazione. Giocando da soli o con gli amici bambine e bambini acquisiscono nuove abilità e competenze con piacevolezza. Il gioco nella natura favorisce l’approccio a codici alfabetici, numerici e scientifici.