“I materiali non strutturati – naturali o artificiali – sono vita reale che entra a scuola, con la forza dirompente delle loro qualità, delle loro peculiarità, delle loro ambiguità: quelle del materiale naturale, che appartiene a contesti verdi di cui i bambini hanno oggi spesso pochissima esperienza, col risultato che hanno maggior dimestichezza con tecnologie anche complesse rispetto alla forma – e alla delicata vita – di una foglia o di un fi ore; quelle del materiale di recupero o di scarto, che racconta la materia pervasiva del nostro tempo, un mondo già di plastica che progressivamente si smaterializza virtualmente e che eppure continua a produrre rifiuti in modo esponenziale.”