Il gioco consente di lasciar convivere, mantenendo vive le contraddizioni, le ambivalenze del rapporto tra bambini e natura. Consente di non semplificare, ridurre o ideologizzare questa condizione…
Infanzia e natura sono condizioni utopiche ed edeniche che abbiamo alle nostre spalle, ma soprattutto di fronte a noi, sono la rivoluzione silenziosa e individuale, la sola che può davvero cambiare il mondo.
Francesca Antonacci, Fuori, 2015