Tempo per la noia

Una vacanza nel solito posto – non mondano, senza attrazioni, tanto verde intorno – coi soliti amici. Niente di nuovo, le cose di ogni anno. Il rischio della noia in agguato, sopratutto per ragazzini che in città passano le loro giornate tra scuola, compiti, attività pomeridiane, canali televisivi e app sempre nuove tra cui scegliere.
Lasciare che la noia faccia il suo corso, non offrire alternative, non scappare dai brontolii. E, giorno dopo giorno, vedere affacciarsi un altro modo di abitare i luoghi, un’altra capacità di osservare le cose intorno, un rinnovato desiderio di esplorare ciò che vi si può trovare.
Nasce così un rifugio fatto di materiali raccolti nel bosco mischiati a teli sottratti da casa. E poi particolari sempre nuovi ad arricchire quel luogo che diventa la base di giochi inventati, ma anche una tana per sperimentarsi liberi, intraprendenti, persino un po’ avventurosi.
La noia apre strade tutte da percorrere, lungo le quali si possono fare interessanti scoperte. Innanzitutto su se stessi. E poi sul mondo.

MG