La Yurta: da abitazione nomade a progetto educativo naturale

La Yurta nasce come casa dei pastori nomadi mongoli. Ha forma circolare, è sostenuta da una leggera ma resistente struttura di legni intrecciati e protetta da una copertura di feltro di lana di pecora. Costruita solo con materiali naturali, è progettata per essere smontata e rimontata   rapidamente durante gli spostamenti, frequenti e stagionali. Sue caratteristiche sono la leggerezza, l’essenzialità, la trasportabilità, la praticità, la sostenibilità costruttiva ed ecologica.

È un modello architettonico abitativo “mobile”, che esprime e formalmente rappresenta la cultura e gli stili di vita di chi mantiene una relazione esistenziale profonda, materiale e spirituale, con la Natura, in tutti i suoi aspetti.
Una bella e interessante visione e comprensione della vita orientale in Yurta viene proposta nel docu-film “Il cane giallo della Mongolia” di Byambasurem Davaa.

La sua importazione in Occidente ha visto una inevitabile trasformazione di uso e significati. Qui, la Yurta è diventata sia una possibilità abitativa economica, per chi sceglie una vita alternativa lontano dalla città e a contatto diretto con la natura, sia uno spazio educativo flessibile, innovativo e sostenibile per progetti di educazione naturale.
La Yurta è, infatti, un luogo bello e accogliente che può, a sua volta, essere accolto da ambienti naturali diversi e, contemporaneamente… accoglierli.

La Yurta nel bosco

Trascorrere del tempo prolungato in una Yurta non significa solo essere ospitati in uno spazio-base che facilmente si adatta e avvicina, come la tradizionale tenda da campeggio, agli ambienti esterni, anche i più selvatici, ma anche rimanere, dall’interno, connessi e in profondo contatto con gli habitat esterni. 
Le mura di un edificio tradizionale isolano da ciò che è “fuori”, naturalmente e socialmente inteso. La Yurta, invece, non allontana, né separa; protegge, ripara e scalda, permette un’abitabilità con un relativo comfort, ma mantiene in ascolto e in relazione con ciò che circonda, lasciandolo “trasparire”.

Le esperienze in Yurta sono in grado di attivare una immersione e un allenamento sensoriale speciali e sottili, in continuum tra dentro e fuori.
Olfatto, tatto, vista e udito rimangono sollecitati da ciò che avviene all’esterno: i materiali  naturali con cui la Yurta è costruita accolgono, trattengono e restituiscono odori, rumori, suoni  e trasformazioni della vita atmosferica, vegetale ed animale che anima l’ambiente esterno. Il cielo e i suoi cambiamenti si mantengono a vista dall’oblò sovrastante.

E così si può sperimentare l’essere “esploratori di natura” anche stando all’interno, perché vivere in Yurta non significa solo avere la natura a “portata di mano”, ma anche non   abbandonarla fuori dalla porta di casa.
La Yurta è dunque un posto speciale, dove insieme ai bambini si sceglie di stare nella natura per poterla vivere e raccontare, intrecciando l’esperienza dei sensi, della mente e dell’emozione. 
Per queste sue caratteristiche si adatta molto bene ad essere utilizzata come spazio educativo, ma soprattutto come luogo “sensibile” per progetti di educazione naturale con bambini di varie fasce di età.

In Italia le esperienze in corso sono ancora pochissime, perché le legislazioni regionali e comunali relative all’uso del suolo, insieme ai requisiti richiesti, per avviare servizi educativi autorizzati, non ne aiutano per ora la diffusione. Si tratta di iniziative ancora di nicchia, perlopiù a proposta laboratoriale, che sovente fanno riferimento in particolare all’area dell’educazione libertaria o dell’“home schooling”.

In altri Paesi, dove l’educazione naturale è culturalmente più riconosciuta, praticata e integrata nei vari ordini e programmi nazionali, si possono invece osservare e analizzare diversi utilizzi formativi della Yurta. Nel Nord America e in Canada, ad esempio, la Yurta è spesso usata come  bungalow–base per campeggi scolastici o, in campo turistico, per “glamping” nelle foreste, in armonia con la natura. In UK e USA inizia a farsi strada come ampliamento e integrazione di spazi delle scuole tradizionali in funzione dell’“outdoor learning”. E in Devon esiste un primo asilo nido (nursery) outdoor in una Yurta.
Una soluzione pragmatica e a costi limitati per accogliere bambini e ragazzi e moltiplicare e diffondere esperienze stimolanti in natura.

Nursery in Yurta nel Devon

Una Yurta per… più natura.

Grazie a Francesca Lanocita de La Yurta nel bosco per la passione, le preziose informazioni, l’immagine e i pensieri, generosamente condivisi, con Bambini e Natura.

FC