La Natura è ovunque, in un parco, in un cortile, in una aiuola, anche in un balcone fiorito di una grande città.
Si tratta di cercarla e frequentarla insieme, adulti e bambini, a scuola così come a casa, per riavvicinarsi alle infinite possibilità di ricerca e relazione che ci offre ogni giorno.
Ma ci sono servizi educativi, in Italia e anche in Europa, gli AGRINIDO, che nascono già molto vicini alla natura e che scelgono di offrire ai bambini più piccoli un ambiente per crescere in sintonia con i luoghi, gli abitanti, i tempi, le attività e i ritmi di vita che scorrono in campagna e in una fattoria.
Agrinidi e agriasili nascono agli inizi degli anni 2000 in ambito rurale all’interno di aziende agricole.
In Italia le prime esperienze risalgono al 2003 e la diffusione in particolare di agrinido, diversificati per tipologie, standard qualitativi e normative di riferimento, è in aumento .
In Europa, interessanti sperimentazioni in aree rurali sono presenti in Danimarca, Germania, Inghilterra e Svezia.
Per il mondo agricolo la gestione di servizi educativi e di cura per l’infanzia risponde ad una esigenza interna alle aziende di diversificazione economica, multifunzionalità e integrazione al reddito, all’interno di imprenditoria soprattutto al femminile.
L’agrinido si colloca nell’area dei servizi educativi tematici, in quanto si caratterizza per una offerta e progettualità educativa basata sull’incontro tra i bambini piccoli e il contesto naturale-rurale prossimo aziendale, al fine di riannodare i legami spezzati con la natura, recuperare le tradizioni di cultura rurale dei territori di appartenenza ed educare fin da piccoli alla sensibilità ecologica.
Gli agrinido sono nidi all’ariaaperta. Si esce tutti i giorni e con qualsiasi tempo.
Sono in questo senso una interessante testimonianza per la realtà educativi e scolastica italiana: con una attenta organizzazione, vestiti adatti e buone pratiche di comunicazione e condivisione con le famiglie , è possibile collegare e arricchire le esperienze educative che si svolgono all’interno con la frequentazione non saltuaria ed episodica degli spazi esterni naturali e rurali, dove la ricerca ed esplorazione del mondo naturale da parte dei bambini si completa e arricchisce, tra “in e out”.
Questa possibilità restituisce ai più piccoli quelle esperienze di gioco libero e attività motoria spontanea in relazione con gli ambienti naturali che oggi sono spesso ridotte o negate e un incontro con la natura e suoi “rischi” necessari per crescere, in grado di mettere alla prova e attivare quei meccanismi di difesa, attenzione e prudenza oggi ormai quasi atrofizzati, spesso in nome di una sempre più diffusa iperprotettività.
Nella nostra società tecnologica, gli agrinido sono in grado di offrire quotidianamente ai “nativi digitali”, forse un po’ ”Impacciati” in Natura, un confronto pratico, esperienziale e sensoriale, ricco e mutevole a contatto con gli ambienti esterni , per tenere insieme le diverse forme di conoscenza e apprendimento: i linguaggi digitali che oggi il mondo offre ai nostri bambini e il diritto ai linguaggi naturali e all’uso dei cinque sensi che la natura offre.
Negli agrinido, i grandi animali della fattoria, i piccoli animali e gli insetti che vivono negli ambienti che circondano le aziende agricole rappresentano inoltre un “bestiario” straordinario con cui i bambini hanno la possibilità di relazionarsi in maniera regolare, permettendo loro di sperimentare quotidianamente, durante l’infanzia, il valore di una relazione a “contatto diretto”, non sporadica e occasionale, che va molto oltre il trasferimento di informazioni e conoscenze da parte dell’adulto sul mondo animale.
Anche l’alimentazione è un tema in stretta relazione con le finalità e le filosofie degli agrinido. Dal cibo del supermercato… al cibo che viene dai campi a Km 0.
I bambini osservano la crescita vegetale negli orti aziendali, partecipano e osservano la realtà produttiva e lavorativa della campagna, raccolgono i prodotti della terra, si avvicinano alle fasi dell’allevamento in maniera esplorativa ed esperienziale, svolgono piccole attività di “cura” di animali e orti, iniziando a cogliere le relazioni che intercorrono tra le attività produttive alimentari, i processi di trasformazioni e le conseguenze ambientali e riavvicinandosi agli alimenti e al momento del pasto in maniera diversa, più competente, personalizzata, diretta, vissuta.
Ormai in molte Regioni italiane stanno nascendo servizi educativi di tipologia “agrinido”. Un riferimento importante per avere informazioni, conoscere e avvicinarsi a queste realtà, come genitori, insegnanti ed educatori, sono, in primis, le istituzioni regionali e sindacali legate al mondo dell’agricoltura del proprio territorio.
Sono una realtà interessante, anche una risposta aggiuntiva al bisogno di servizi educativi di qualità per le famiglie e i bambini, in grado di diffondere una cultura della relazione con la natura e di riconquistare alle aziende agricole e a diversi ambienti naturali-rurali del nostro Paese, spesso bellissimi dal punto di vista paesaggistico e ambientale, uno spazio e un valore sociale ed educativo nella società odierna.